L’Intelligenza Artificiale sta rapidamente trasformando il nostro modo di vivere, lavorare e consumare risorse. Tre aziende su quattro già la utilizzano e il suo impatto si estende a numerosi settori come la sanità, la logistica, la produzione industriale e, sempre più, alla transizione energetica.
Ma questa corsa all’innovazione solleva una domanda lecita e sempre più attuale: la spinta verso l’AI può entrare in conflitto con i principi della sostenibilità?
Il dibattito è aperto. Da un lato, l’AI rappresenta una leva straordinaria per l’efficienza energetica. Può ottimizzare il funzionamento delle reti elettriche intelligenti (smart grid), ridurre gli sprechi, migliorare la previsione di eventi climatici estremi, supportare modelli predittivi per una produzione più sostenibile e molto altro. Tuttavia, dietro queste potenzialità si cela un paradosso: l’infrastruttura necessaria per alimentare l’AI – in particolare i data center – ha un impatto ambientale significativo. Secondo le stime, il loro consumo energetico potrebbe raggiungere il 4% dell’elettricità globale entro il 2030, il doppio rispetto ai livelli attuali.
In altre parole, rischiamo che la stessa tecnologia pensata per aiutarci a ridurre l’impatto ambientale finisca per aggravarne il bilancio energetico.
Per affrontare questa sfida, l’Unione Europea ha finanziato progetti come EU DREAM, il cui obiettivo è quello di armonizzare AI e sostenibilità. Il progetto mira a trasformare il modo in cui cittadini e imprese interagiscono con l’energia, grazie a:
- un utilizzo avanzato dell’intelligenza artificiale,
- una gestione più personalizzata dei consumi,
- strategie orientate alla consapevolezza e all’efficienza.
Il dilemma tra AI e sostenibilità non è un gioco a somma zero. L’AI può essere una potente alleata della decarbonizzazione ma il suo successo non può essere misurato solo in termini di performance o diffusione. È necessario adottare una nuova forma di responsabilità, allineando l’hype dell’innovazione con una solida disciplina di sostenibilità.
Se riusciremo in questo intento, l’Intelligenza Artificiale non sarà una minaccia per il pianeta, ma un tassello fondamentale nella costruzione di un futuro più intelligente, consapevole e sostenibile.